sabato 9 giugno 2012

I ricordi più belli di una vita passata che hanno fatto quella di adesso

Non c'erano dubbi che un pomeriggio e una serata del genere, tra asfalto e vento sul viso, risvegliassero anche un po' d'anima.

Succede quando buche, sanpietrini e tombini ti scuotono, quando il manto liscio della strada ti sussurra di spingere, di andare più forte. Quelle due nuove ruote hanno il potere di ridarti in un'attimo tutta la vita leggera che hai lasciato alle spalle, a terra, sgonfia come le altre due ruote: bucate, indurite e così consumate da non valere la pena di pomparci ancora aria.

Smontare la bicicletta che ti ha accompagnato per 15 anni non è facile. Mentre è sottosopra, per togliere le ruote, puoi vederci tutte le rughe di ruggine, tutti i graffi, tutto il fango e lo sporco divino che ha preso per te. Siete andati veloci, siete andati per terra, ma vi siete sempre rialzati.

Ora non sarà più così. È il destino comune delle cose della vita, prima o poi una nuova prende il posto di una vecchia, scalzandola dai tuoi giorni. Ma la maglietta tolta pedalando senza mani, la bottigliata presa sul viso una notte di luglio, quel piccolo grande viaggio verso la città e quel salvataggio dal campo rom...le emozioni insomma, restano impresse lì nel profondo, nei ricordi più belli di una vita passata che hanno fatto quella di adesso. E che non possono essere scalzati.


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